Il tornio è lo strumento tradizionale dei ceramisti per modellare oggetti d’uso. Il piano d’appoggio ruota intorno ad un asse verticale, mentre la forza e la sensibilità delle dita danno forma alla massa d’argilla che gira con essi. Disegnano cavità e convessità dalle forme più diverse, ma tutte dalla base rigorosamente circolare: vasi, piatti, ciotole e bicchieri, nascono così.
La famiglia di sedili TORSONUDO è il risultato di un’operazione più complessa. L’artigiano diventa artista, usa un concetto, immagina di fare con le mani un gesto ordinario che fa solo con la mente: strizzare un panno bagnato per farne uscire l’acqua. La torsione - nell’oggetto - è insieme la forza del sostenere e la disponibilità a cedere. La decorazione sceglie per i suoi temi altri trasferimenti concettuali: le trame dei campi, le variazioni delle case, la materia di altre materie e di altri decori.
I sedili TORSONUDO sono realizzati a mano e ad uno ad uno da Giovanni D’Angelo. Giovanni lavora nello straordinario spazio dello stazzone di Polizzi Generosa dove la madre e il padre producevano le giare, i bummuli, i coppi alla siciliana, i catusi e i mattoni di terracotta e poi le prime ceramiche. Fin dal 1850 i loro nonni avevano prodotti le terrecotte negli stazzoni itineranti, costruiti, di volta in volta, in prossimità dell’argilla. Dagli anni ’90 lo stazzone è diventato il laboratorio di ceramiche di Giovanni